(g.l.) È arrivato agosto, peraltro con un pessimo inizio dal punto di vista meteorologico che fa il paio con il brutto ricordo che ci ha lasciato luglio. Tuttavia, questo resta il mese delle vacanze per eccellenza: le avevano inventate già gli antichi Romani quando, nel 18 a.C, l’imperatore Ottaviano Augusto istituì quelle che sono passate alla Storia come “Feriae Augusti” – il nostro Ferragosto -, vale a dire “il riposo di Augusto” che concedeva un periodo di relax dopo i lavori primaverili ed estivi in campagna e prima della vendemmia. Un riposo al quale non si sottrae neppure la Cantina Produttori Ramuscello e San Vito – guidata dal presidente Gianluca Trevisan e diretta dall’enologo Rodolfo Rizzi – che ha appena comunicato le sue prossime chiusure. Eccole: Uffici da sabato 9 agosto a domenica 17 agosto compreso; Produzione da sabato 9 agosto a domenica 17 agosto compreso; Punto vendita da lunedì 11 agosto a domenica 17 agosto compreso. Uno stop che si concentra, dunque, nella parte centrale del mese, quella che ruota appunto intorno ai giorni ferragostani. Un periodo di ferie indispensabile per ricaricare le “batterie” in vista proprio della vendemmia che, almeno per quanto riguarda la raccolta delle uve destinate alla produzione di spumanti, comincerà fra poche settimane.

Rizzi e Trevisan per Sant’Egidio a Roma.


Ricordiamo che la cooperativa ramuscellese, con oltre sessant’anni di storia sempre in crescita, raccoglie e trasforma annualmente oltre 100 mila quintali di uva. Il 90 per cento è rappresentate da varietà bianche ed oggi è, per dimensione, la terza Cantina del Friuli Venezia Giulia. Al momento del ricevimento dei grappoli, soprattutto da settembre, vengono effettuati accertamenti sul loro stato sanitario, sul contenuto di zuccheri e sull’acidità per stabilirne i principali parametri qualitativi. Ma il suo staff di tecnici molto preparati esegue tutti i controlli necessari per monitorare ogni stadio della produzione, a cominciare dalla vigna per continuare nello stabilimento enologico con la lavorazione dei mosti e dei vini. Da qualche anno, la Cantina Produttori Ramuscello e San Vito si può fregiare della certificazione Sqnpi, come dire il Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata che tutela la sostenibilità del lavoro nel vigneto grazie al minor impatto ambientale nella difesa della vite dagli attacchi fungini e parassitari che sono sempre in agguato, specialmente in annate piovose come questa.
In questi ultimi anni la cooperativa vitivinicola si è distinta anche per brillanti iniziative, tra le quali eccellono quella dell’originale progetto Vino Terre, legato anche a una importante finalità umanitaria a favore della Comunità di Sant’Egidio, e quella della innovativa produzione del “vino vegano” che consente di stare al passo con i tempi e con le mutate abitudini alimentari dei consumatori. Senza dimenticare, poi, l’entrata in funzione, un paio di anni fa, di un modernissimo impianto di depurazione delle acque utilizzate in cantina per il loro reimpiego, sotto lo “sguardo” attento della Pimpa di Altan che campeggia su una fiancata della importante struttura.

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In copertina, il complesso degli edifici della Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito.

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